giovedì 20 giugno 2013

Marsilio Ficino: Il Sole (2)



Il Sole è la cartina tornasole (perdonate il bisticcio).
L’attività del Sole indica che tutto l’universo è collegato. E che la separazione dal tutto, o anche soltanto dal Sole, produce ombra. Se Corpo e Sole sono separati, non abbiamo anima, ricorda Moore. Poiché non viene sviluppato il “senso” sensibile del collegamento tra Corpo e Spirito che nella psicoastrologia ficiana, tocca proprio all’Anima. E da questo dipende l’evoluzione stesso dell’individuo capace di comprendere le relazioni nel Cosmo e quelle interne, nelle Costellazioni Interiori.

Moore ricorda lo schema di J .J. Bachofen (Basilea, 22 dicembre 1815) nei stadi di evoluzione della coscienza solare.

La prima fase riguarda il “figlio radioso”, governato dalla madre, in cui lo spirito è governato dalla materia. In questa fase gli individui trascurano l’anima, non “immaginano” e sono costretti dai movimenti oscuri ed eclissati della psiche. I vuoti dentro, arrabbiati, non integrati, allo sbando contesi tra droga sesso e rock’n roll. Dionisiaci.

Poi la terza fase, quella della spiritualità separata dalla psiche. Qui possiamo riconoscere il modello psicotico, o quello New Age che perde il principio di realtà, e spesso può rappresentare una fuga nel mondo altro. O preferisce essere lui stesso fonte, insistente, onnipresente, intellettivamente saturo. Apollineo. Ma per questo non lascia entrare il femminile nel suo vissuto. Tagliando fuori la stessa anima

E il secondo stadio, pare essere quello che meglio concilia la psicologia solare, dove i Gemelli Apollo e Dionisio, vivono in modo fecondante, equilibrato. Non consuma l’energia in modo voracità. E ne la risparmia. Piuttosto tende al materiale, senza dimenticare lo Spirito. Tende all’animico senza trascurare il corpo. Insomma colui che osserva l’alto e non perde il contatto con il Mondo. Uno scambio che non si esaurisce, ma piuttosto alimenta. Uno reciprocità che feconda la vita stessa, altrimenti sterile nell’assolutismo di modelli rigidi e isolati. Il tocco sessuale, la sensualità non sono l’atto carnale e ne il piacere edonistico. E nutrimento, attenzione, accorgimento, assimilazione.

Corpo Spirito ed Anima possono dialogare. Il tutto per funzionare deve essere collegato, proprio come un circuito. Come attivazione di una corrente interna, l’illuminazione.


Nessuna cosa, più della luce, richiama la natura del bene.

In primo luogo, perché fra le cose sensibili la luce appare la più pura ed elevata.

In secondo luogo, perché si propaga istantaneamente e largamente, più facilmente di ogni altra cosa.

In terzo luogo, perché si fa incontro alle cose senza recar danno, e tutte le penetra con levità e dolcezza.

In quarto luogo, perché porta con sé un calore vitale, che nutre, genera e muove.

In quinto luogo, perché mentre è presente presso e dentro ogni cosa, da nulla è contaminata, e a nulla si mescola. In modo simile, il bene in sé è al disopra dell'intero ordine delle cose, si diffonde largamente, tutto accarezza e attira a sé.

Non costringe nulla, ha sempre e dovunque come compagno l'amore, quasi un calore dal quale ogni singola cosa viene attratta, e per il quale accoglie volentieri il bene. Per ogni dove è presente nell'intimo di ogni cosa, sebbene non si unisca a nessuna.

Infine: il bene in sé è impossibile a comprendersi ed esprimersi; lo stesso avviene per la luce. Nessun filosofo, infatti, finora l'ha mai definita: dunque, sebbene in nessun luogo vi sia qualcosa di più chiaro, niente sembra più oscuro.

(In che modo la luce del Sole sia simile al bene in sé, ossia a Dio, CAP. II)



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