lunedì 30 gennaio 2012

Marsilio Ficino (5) Diventare Celesti


Diventare più celesti. Si tratta di un’espressione molto particolare che sembra scricchiolare sul sistema ficiano. Ma come, l’uomo potrebbe liberarsi dall’influsso dei demoni, affiancandosi al furore di Marte o della Grazia di Venere?

Non propriamente.
Per Ficino è importante che l’intelletto umano, la mente, la vita stessa possa realizzare il  contatto con le cose dello Spirito e le spinte autentiche dell’Anima, distanti e sotterranee alla vita normale. Questo contatto avviene attraverso un’apertura al linguaggio dell’arte, tramite la forza dell’immaginazione, al sentire del cuore, l’estetica stessa,. Arte, pittura, musica. E aggiungiamo i sapori, la terra, gli elementi stessi del mondo naturale, acqua, aria, fuoco. 




 La tavola degli elementi ha una tradizione molto antica 
che trova una sua prima espressione nelle opere di Empedocle
e nelle opere di Aristotele

Viridarium chymicum, Francoforte 1624
 I quattro elementi rappresentati da Daniel Stolcius
(fisico e alchimista alla corte dell'imperatore Rodolfo II)


Lo spirito e l’anima sono il veicolo per il molteplice altrimenti represso o limitato alle condizioni di vita materiale e alla sua contingenza esistenziale. Elevandosi al “non argomento”, disinteressato all’oggetto, l’individuo risuona in modo originario e autentico. La mente umana può cogliere l’infinito e l’eternità stessa come un sentimento nuovo e assolutamente trascendentale. Non si sta esponendo l’uomo al pensiero mistico dell’estasi di Plotino. E questo è evidentemente una strada anche pericolosa poiché la Chiesa non prevede nella sua Theologia la possibilità di conciliare l’infinito se non attraverso una struttura, la Madre Chiesa appunto, e attraverso il Dio Cristiano. La vicenda di Giordano Bruno è purtroppo nota a tutti.

Dunque non esiste contraddizione. Eludendo le spinte planetarie, il loro programma psicologico e comportamentale, l’individuo trascende le disposizioni astrali, per divenire egli stesso coscienza tra “celeste”, incarnandone perfino le qualità. Poiché la stessa sostanza di cui sono fatte le energie planetarie, elevano o schiacciano l’individuo a seconda della disposizione d’animo. Diventare più celesti significa stare nelle emanazioni dello Spirito che trova  una fonte nell’essere umano, ovvero dentro l’Anima. I pianeti interiori.


E Ficino spiega anche come, secondo Moore. La persona può toccare il molteplice attraverso il contatto con la sua immaginazione che altro non sarebbe che la facoltà dell’anima (è importante osservare questo punto che la storia della filosofia ritroverà in tutto il pensiero Kantiano e nella Filosofia del Giudizio). “I pianeti, i segni, le case e gli aspetti dell’astrologia tecnica sono soltanto un mezzo per immaginare le molteplici sfaccettature della psiche”, ricorda Thomas Moore. Per cui il punto essenziale non è raggiungere uno stato alterato e trascendentale; e ne abbandonare la materia grezza con i suoi impegni diurni; il punto semmai è collegare il quotidiano con il piano profondo di questa stessa immaginazione, ovvero gli “spiriti” dell’arte, dei sogni, dell’alchimia, della religione e della psicologia stessa. Anima e vita quotidiana possono entrare in contatto e compiere un’opera importantissima. Quella della conoscenza di se; e della coscienza del tutto.


Per fare connessioni è necessario coltivare la facoltà “negletta” eppure così potente appunto l’immaginazione. Essa penetra la superficie degli eventi, coglie il cuore, l’essenza che le parole molto spesso non possono esplicitare. Siamo nel mezzo di una tempesta estetica. Il viaggio dentro di se. E il contatto con le proprie forze autentiche. Quelle in alto; e quelle dentro, come recita il secondo dei dodici passi della Tavola Smeraldina.




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