domenica 22 gennaio 2012

Marsilio Ficino (1)





«Tutti i libri e gli scritti di geomanzia, idromanzia, aeromanzia, piromanzia, oniromanzia, chiromanzia, negromanzia, o nei quali siano contenuti sortilegi, istruzioni per fabbricare filtri magici, predizioni, auspici, scongiuri, arti magiche vengono assolutamente condannati. I vescovi devono inoltre prestare grande attenzione che non siano ne letti ne posseduti libri, trattati o cataloghi di astrologia giudiziaria, che osano affermare l’accedere certi di eventi futuri o situazioni casuali o azioni che dipendono da volontà umana. Sono invece permesse le classificazioni e le osservazioni naturali scritte a vantaggio della nautica, dell’agricoltura o della medicina ».






Con una risoluzione del 4 dicembre 1563, il Concilio di Trento mise all’Indice tutti i libri che avessero a che fare con magia, divinazione e inevitabilmente anche con l’astrologia. Si tratta di una condotta di base che costituisce il perno giuridico del Dogma Cattolico fino al Concilio Vaticano II (1962 – 1965) confermando, almeno teoricamente, la teologia morale a cui fare riferimento.
Certo che la storia, fatta di imperfezioni e di umanismo, finisce, da parte sua, per raccontarci un’altra versione, assai distante da quanto affermato dall’intento giuridico, prima e dopo il Concilio di Trento. Paolo II (Pietro Barbo) nel discorso della sua elezione affermò la validità delle predizioni astrologiche; Sisto IV (Francesco delle Rovere) faceva calcolare le date più favorevoli per le decisioni politiche. Leone X (Giovanni de Lorenzo de Medici) permise al famoso astrologo Agostino Nifo, rango per altro riconosciuto nella storia delle corti europee, di usare il blasone dei Medici e nel 1520 istituì alla Sapienza di Roma, Università Pontificia una cattedra di astrologia. Paolo III (Alessandro Farnese) nominò Luca Gaurico, astrologo e letterato, dopo che questi gli ebbe predetto la carica papale . E questo filo rosso continua anche dopo la Controriforma. Urbano VIII (Maffeo Barberini) troverà consiglio astrologico per la sua incolumintà fisica, dall'internato Tommaso Campanella.



Cosmografia della Terra, geocentrica, dove sono rappresentati i quattro elementi, i sette pianeti (le sfere della personalità) i segni dello zodiaco e le fasi della luna.
The Catalan Atlas, Spain, Majorca 14th century.



Piazza San Pietro. L'obelisco è uno gnomone per il computo del tempo orario.
La raggiera a otto bracci è la riproduzione dell'eclittica zodiacale con l'illustrazione 
dei segni zodiacali indicati dalle medaglie poste sopra i sanpietrini, con un riferimento importante 
lungo l'asse del Cancro e del Capricorno ovvero lungo l'asse dei Solstizi.




Non si tratta di studiare il concetto di superstizione e ne quello di tradizione, per altro argomento teologico assai complesso. E ne vorrei tentare di allargare il raggio di indagine sulla corruzione dei costumi del Clero, che non a caso troverà da lì a poco il problema del Protestantesimo di Lutero e Calvino. L’argomento, invece, riguarda un credo molto più sottile, oserei dire “eterico” che percorre la storia tutta dell’umanità e penetra la storia del potere, dell’arte e naturalmente della filosofia. Ma perché la conoscenza, proprio attraverso la filosofia e l’arte si avvicina a questo argomento oggi divenuto ricettacolo di riviste di gossip? Non spetta a questo articolo la vexata quaestio, come nemmeno vorrei trattare lo stato mercificato e davvero mediocre della presunta astrologia da giornale, quanto invece tentare l’indagine di antica attrazione proibita. Quella tra Cosmo e Conoscenza, tra Dio e Uomo. Dunque un filo rosso che tiene tutto questo esiste e forse non è un caso che l’autorità ecclesiastica abbia preso di mira anche questo versante della cultura e della conoscenza.

In effetti, la Chiesa non afferma la falsità dell’astrologia quanto invece la colloca tra i strumenti di seduzione del diavolo. A tal punto che lo stesso Nuovo Testamento trova innumerevoli passi contro la pratica degli astri:

“Io vado a prepararvi un luogo ... tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi; e del dove io vado sapete anche la via ... chi crede in me farà anch'egli le opere che faccio io ... e quello che chiederete nel mio nome, lo farò quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità ... vi annuncerà le cose a venire. Egli mi glorificherà ... Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente”. (Giovanni 14:2-4,12-13;16:13-14; Matteo 28:20).
Dunque, la stessa venuta di Cristo costituisce la liberazione fisica e spirituale dell’uomo che cosciente, adesso, può confidare nell’avvento della Verità.

“Si alzino dunque quelli che misurano il cielo, che osservano le stelle, che fanno pronostici ad ogni novilunio, e ti salvino dalle cose che ti piomberanno addosso! Ecco, essi sono come stoppia ... non salveranno la loro vita dalla violenza della fiamma”. (Isaia 47:13-14).
I testi sacri e la stessa Chiesa avvertono: non diventate stoppia. Poiché affidarsi agli oroscopi è come distaccarsi dalla parola di Dio (la Bibbia) per ascoltare "il padre della menzogna" (Giovanni 8:44).o affidarsi alle "forze spirituali della malvagità" (Efesini 6:12).

Come a dire che la vera Luce non è quella ricevuta dagli astri ma è quella interiore portata dall’avvento del Cristo. Punto di vista assai condivisibile, anche da un punto di vista psicologico, che leggittima l'azione e il libero arbitrio dell'essere umano e del suo rapporto con il Cosmo e la Natura. Ma appunto bisogna interpretarne i termini, scevri dalle ideologie secolari e moderne.


(Continua…)

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