"Bisogna diffidare di due categorie di persone: quelle che non hanno personalità, e quelle che ne hanno più di una". (Mariangela Melato)
Vincitrice di 9 David di Donatello e di 6 nastri d'argento per le sue
interpretazioni. Mariangela Melato, l’attrice per eccellenza, versatile,
cantante, ballerina, artista, studiosa delle arti figurative (siamo nella
cuspide giusta) era una vergine ascendente vergine. Ma quasi negli ultimi gradi
del segno, con un importante confine nel segno della bilancia dove tra l’altro
troviamo Nettuno, signore della sua VII.
Mercurio, signore del tema, è in
seconda casa bilancina e questo elemento offre un’importantissima chiave di
lettura. Ovvero la bella e brava Mariangela nasce evidentemente per fare arte,
per essere artista, e farne appunto una professione, la seconda casa. Venere,
signora della seconda bilancina, posta nello scorpione di III, offre un
importante contributo magnetico nelle relazioni quotidiane, e in questo settore
fornisce anche un elemento di “ricchezza” umana e genetica, oltre che
economica, legata propriamente all’arte. Dunque solo da questa lettura siamo in
un contesto artistico apprezzabilissimo.
Il riferimento della seconda
casa, ci permette di osservare molto velocemente la posizione del toro
(importante anche per la venere scorpionica) che posto sulla IX casa offre un’importante
apertura al mondo, ma in modo molto pratico. E la vergine, in quanto a mestiere
e praticità ne sa davvero molto. In oltre questo toro risuona, come dicevo, la vita
pratica, di piaceri fisici e gustativi, e non fa perdere il soggetto in
chiacchiere e pensieri troppo celebrali. Diciamo allora che la vita se la godeva
eccome, per quello che possiamo dire. E non che sia mancato l’intuito. Una
delle frasi più celebri: “Bisogna diffidare di due categorie di persone: quelle
che non hanno personalità, e quelle che ne hanno più di una”.
Lilith, nel segno del Toro, poi,
indica una vita particolarmente potente a livello di libido e porta ad un
desiderio di esplorazione della radice più profonda dell’inconscio. La
configurazione permette di evidenziare il tema di una donna intelligente,
diretta, sensuale, pratica, divertente. Con un accento sull’arte dell’improvvisazione
assolutamente degna della recitazione che ha condotto! Non c’è che dire!
La cosignificanza segno
ascendente rimanda all’ariete, posto in VIII casa con un marte domiciliato
piuttosto forte. E qui troviamo una primissima ombra dell’artista. Poiché
questo Marte si oppone vigorosamente al Mercurio, signore del tema. Possiamo
vedere in questa opposizione qualcosa di molto forte che non si ferma soltanto
ad alcuni dati generici. Si tratta di un tema che potrebbe spingere il soggetto
ad una certa crudeltà, cattiveria, civetteria che spesso caratterizzano lo
spettegolezzo del segno. Ma la persona potrebbe aver vissuto dei problemi di
inibizione o più direttamente questo asse, bilancia/ariete rimanda ad una certa
chiusura al mondo delle relazioni, nonostante la straordinaria disinvoltura
sociale e mondana che l’attrice incarnava (asse dello stress per eccellenza potrebbe incentivare il temperamento nervoso e analitico della vergine e no di meno quello perfezionista estetico-formale della bilancia).
Detto più semplicemente è
possibile che la persona abbia assunto un atteggiamento molto spesso immediato
diretto che alla peggio è finito per assumere una reazione nervosa e impulsiva.
Alcune scelte potrebbero essere state dettate dall’impulso, dall’istinto, e per
questo divenute premature, compromettendo beni materiali o rapporti intimi
(asse II-VIII).
Il lato affettivo, Marte, il partner interiore, per usare un’espressione cara a Liz Green, viene vissuto con delle resistenze di carattere assolutamente mentale e dove non esente un certo grado di critica intellettuale e una dose di “nervosismo”. In effetti, i ruoli da lei incarnati ci permettono, quasi per una sincronicità drammaturgica, di trovare alcune linee guida dei suoi personaggi. L’attrice debutta con L’Orlando Furioso di Ronconi (1968), trama in cui il Potere, quello geopolitico e quello amoroso, si intrecciano in modo esemplare e incarnano a dovere le funzioni Plutoniche (la cosignificanza della VIII è forte). Ma anche la seduzione e il corteggiamento, il tradimento in Mimi Metallurgico (1972) nel personaggio di Fiore, amante e compagna di Ludovico Massa (Gian Maria Volonté) nella Classe Operaria va in Paradiso (1971), o prostituta nel Prete Sposato (1971) o ancora trasgressiva e nascosta del personaggio dell'amante di Moro alias Volonté, in Todo Modo (1976) sempre del genio di Elio Petri. E ancora il problema dell’infertilità nel film Lo chiameremo Andrea, o la ragazza madre nel film di Pietrangeli, o il ruolo di Giovanna Abbastanzi nel La poliziotta, o lo snobismo altolocato nell’oramai cult Travolti da un insolito destino. Particolarmente significativo è il ruolo di Cinzia Razzi nei Panni Sporchi di Monicelli, dove gli intrighi familiari e le dinamiche annesse possono essere simbolo di una situazione interiore molto precisa (l’asse V/XI opposizione vertex/plutone). E alla fine ha incarnato per molto tempo Medea, ancora il femminile ferito che ferisce e uccide! Medea abbandonata da Giasone, uccide i suoi figli! Quel Marte in VIII, stigmatizza davvero molto questo processo simbolico.
Il lato affettivo, Marte, il partner interiore, per usare un’espressione cara a Liz Green, viene vissuto con delle resistenze di carattere assolutamente mentale e dove non esente un certo grado di critica intellettuale e una dose di “nervosismo”. In effetti, i ruoli da lei incarnati ci permettono, quasi per una sincronicità drammaturgica, di trovare alcune linee guida dei suoi personaggi. L’attrice debutta con L’Orlando Furioso di Ronconi (1968), trama in cui il Potere, quello geopolitico e quello amoroso, si intrecciano in modo esemplare e incarnano a dovere le funzioni Plutoniche (la cosignificanza della VIII è forte). Ma anche la seduzione e il corteggiamento, il tradimento in Mimi Metallurgico (1972) nel personaggio di Fiore, amante e compagna di Ludovico Massa (Gian Maria Volonté) nella Classe Operaria va in Paradiso (1971), o prostituta nel Prete Sposato (1971) o ancora trasgressiva e nascosta del personaggio dell'amante di Moro alias Volonté, in Todo Modo (1976) sempre del genio di Elio Petri. E ancora il problema dell’infertilità nel film Lo chiameremo Andrea, o la ragazza madre nel film di Pietrangeli, o il ruolo di Giovanna Abbastanzi nel La poliziotta, o lo snobismo altolocato nell’oramai cult Travolti da un insolito destino. Particolarmente significativo è il ruolo di Cinzia Razzi nei Panni Sporchi di Monicelli, dove gli intrighi familiari e le dinamiche annesse possono essere simbolo di una situazione interiore molto precisa (l’asse V/XI opposizione vertex/plutone). E alla fine ha incarnato per molto tempo Medea, ancora il femminile ferito che ferisce e uccide! Medea abbandonata da Giasone, uccide i suoi figli! Quel Marte in VIII, stigmatizza davvero molto questo processo simbolico.
L’opposizione per altro risuona
anche per via dell’asse I-VII dove si registra la presenza dei nodi che pongono
una delle problematiche psichiche (e karmiche) proprio nel mondo delle
relazioni.
Qualcosa dentro di lei è stato
trattenuto per molto tempo, con un Nodo Nord eclissato dal sole e con Nettuno,
che pure si riflette per quasi opposizione in questa settima pesciolina. Si può
dire che molto spesso l’attrice ha sentito sulla sua vita un forte peso di
sopportazione delle cose, trasformando con un’importante apertura spirituale o
filosofica tutta quello che gli stava dentro.
Infatti, si tratta della seconda
opposizione importante del tema, sempre sull’asse relazionale che la pone
evidentemente sulla distanza rispetto alla relazione intima e coniugale. È una
caratteristica di chi ha i nodi posti in questo settore della carta.
Il nodo sud, in VII, subisce il
fascino ma anche fantasie particolari, altissime, a volte esagerate, a volte
medianiche di quel Nettuno e del Nodo Nord. E se da una parte la persona
potrebbe aver sentito l’empatia per le cose del mondo e dell’universo,
dall’altra è possibile che abbia creato nella sua prima parte della sua vita un
mondo personale assolutamente fantastico e utopico. Dato ovviamente da
confermare.
Ma non si tratta di una
dissociazione, poiché il Sole congiunto si fa portatore del principio di
realtà. In oltre questa configurazione porta un interesse particolare per le
cose religiose, per la filosofia e per la medianità, forse un talento che la
stessa attrice non ha coltivato o più semplicemente non ha reso pubblico. Alla
peggio, nel caso di una prevalenza dell’ombra del nodo nord, l’artista potrebbe
aver vissuto degli stati psicotici se pur lievi. O semplicemente ha trovato
consolazione nelle fughe alternative che ben si rappresentano con un
allineamento con Nettuno/Nodo Nord (ovvero piaceri, droghe, paradisi
artificiali). Sia chiaro: non si sta dichiarando un elemento morale, quanto
evidenziando la predisposizione psicologica personalissima di questa carta.
Il Sole opposto al nodo sud,
rimanda in oltre ad una relazione non cristallina con il maschile paterno, e Nettuno
conferma l’ipotesi psicologica che richiede un lavoro molto attento sui
contenuti anche “medianici”.
In oltre si stabilisce un quadro
clinico medico importante come vedremo in seguito.
Un’ulteriore opposizione tra
Plutone (risuona forte il Marte in Ariete di VIII) e il Vertex (atteggiamento
psicologico della persona secondo Baldini) evidenzia il quadro psicologico
della persona. Il tutto avviene nell’asse V/XI che secondo le mie osservazioni
portano sempre ad una situazione complessa nell’essere figli dei propri
genitori, e nella gestione dei figli come genitori. La Melato pare non abbia avuto
figli. E più certo che questo quadro rimandi ad una ferita con il paterno sul
piano dell’autorità o qualcosa del genere, anche per la forte spinta che l’asse
cancro/capricorno imprime come rappresentazione della relazione genitoriale.
Il vertex nella quinta casa, nel
segno acquario (un altro curioso "rivolto" di questa carta) potrebbe aver portato
ad un “disturbo paranoide” (metodo evidenziato da Baldini) che con una
opposizione Plutonica potrebbe aver assorbito molta energia nella vita psichica
della persona. Diffidenza, sospettosità con una paura di essere traditi. E in
questa configurazione Plutone, la libido, ma anche la spinta ad esprimere
quello che sentiamo, finisce per avere un duello difficile con questa fantasia
personale. Anche in questo caso è necessario fare uno studio preciso del suo
percorso esistenziale, per cui mi limito a dichiarazioni per ora assolutamente
simboliche offerte dalla carta.
Il riferimento a questo schema,
rimanda per forza di cose a Venere, nello scorpione, e a Marte in ariete, una
linea importante anche per le corrispondenza emotiva del terzo chakra (secondo
lo schema proposto da Maddaloni e altri illustri studiosi) descrivendo sul
piano astrologico una difficoltà di incontrare la relazione affettiva in senso
risolto; e sul piano dei chakra, rimanda ad un senso del territorio che ha reso
difficile alcune situazioni di vita pratica. Il vertex, qui, descrive un forte
desiderio di trovare la persona importante che sappia riconoscere il valore che
la partner porta, e forse (la V
casa qui è importante anche per il rimando al Leone di XI) di essere al centro
delle attenzioni del partner.
La carta descrive che esiste una
sorta di resistenza, probabilmente per un vissuto psicologico genitoriale o in
qualche fantasia che per ora non ritraccio. È possibile che in situazioni
estreme, quel Plutone, abbia fatto permesso la comprensione di molte cose che
riguardano l’inconscio. Quindi una configurazione che se ben canalizzata
permette un’importante evoluzione psicologica della persona.
Non solo: è possibile che la Melato abbia davvero fatto
un percorso psicoanalitico dove essa stessa sia riuscita ad eliminare le
“scorie” psichiche (ancora quel plutone di XI) e ad un riordino dell’anarchia
che probabilmente ha caratterizzato una parte della vita interiore (appunto l'opposizione Plutone-Vertex). Il problema
potrebbe essere stato quello dell’autodisciplina.
Tuttavia la giovane Melato, studentessa
di Arte, commessa per pagarsi i suoi studi di recitazione, ha di certo
incarnato sin da subito un atteggiamento responsabile e diretto agli scopi,
elemento che come ho già evidenziato certo non manca a questa carta. Diretta, intuitiva, agilissima!
Per l'aspetto Vertex/Plutone, la letteratura indica due tipi di
personalità: quella spirituale ed emancipata, capace di un importantissimo
lavoro su di se (e la recitazione diciamo che già lo è); e l'altra che vive il
livello complesso e dispendioso delle energie più istintive, chiuse in un
circolo vizioso con il timore di essere tradito, derubato o plagiato (elemento
plutoniano).
L’intuito e il genio non sono certo
mancate all’artista e questo elemento è rafforzato dalla carta. Esiste un
importante potere che parte dal principio di realtà, la concretezza della
vergine, e con questo Plutone opposto alla Vertex anche le stesse “incazzature”
non si sono certe fatte attendere al momento richiesto.
Il vertex acquariano, poi, indica
indipendenza, creatività, posizione importante per l’atteggiamento istrionico,
teatralizzante (l’acquario da sempre porta musica, arte e comicità) e rende la
persona assolutamente versatile. Un modo evidentemente di superare
l’ottenebrante Plutone o quello che in questa carta può rappresentare. La
cooperazione e la relazione amichevole può essere stata un ottimo antidoto a
certe chiusure o a certe competizioni interiori.
Venere è il vettore di carico dell’opposizione Vertex/Plutone, incarnando anche come pianeta significativo di questo tema, non poche problematiche di carattere affettivo coniugale e confermando il desiderio di creare un lavoro/ambiente più consono alla propria indole, rispetto al clima di origine.
L’istinto forte, venere
scorpionica, deve fare i conti con la condizione familiare, gli attriti
emotivi, il tipo di educazione, evidentemente. La Venere scorpionica è invece
all’avanguardia, indipendente, mobilissima, quella “strana” di casa!
E forse il progetto ha vissuto
non poche contraddizioni nel tentativo di modificare alcune convinzioni
personali. E a portato la giovanissima Mariangela a vivere situazioni non
proprio chiare, qualche zona grigia, e un buon grado di opportunismo, qualità
della vergine/mercurio. Il desiderio di riformare un nuovo mondo personale è
stato così forte, evidentemente, da divenire più vero del vero!
Un importante incontro è la quasi
congiunzione tra Saturno e Urano (ciclo di 14 anni) che posto sulla cuspide
Toro/Gemelli sulla cuspide della IX/X casa porta un ulteriore talento: senso
pratico, convenienza e cambiamento di percorsi istantanei, senza troppe
chiacchiere. Forse uno dei segreti dello stare al mondo. E uno dei suoi talenti
personali. L'improvvisazione immediata, l'intuito subito pronto a nuove possibilità.
Qui gli attaccamenti alla vita
paiono superati e assolutamente liberi. Ed è il caso di dire che esiste una
Mariangela esterna, sociale, libera, molto competente e capace, e una
Mariangela molto complessa all’interno, che deve affrontare un percorso più
oscuro. Un’ ulteriore capacità pare essere stata quella di tenere distinte le
due figure da un punto di vista strategico, nell’arte del saper vivere!
La vicinanza di Lilith, tuttavia,
in IX casa potrebbe aver oscurato gli obiettivi e questa praticità. In quella
posizione è come esistesse una ombra molto profonda che condiziona la vita
pratica del soggetto e che esista una sorta di doppio peso in ogni cosa che la
persona compie.
Lilith contiene il rimosso, il
profondo e anche quella parte di libido non accettata. Come valenza sessuale,
quindi potrebbe indicare qui una sorta di freddezza/disinvoltura per l’argomento
sessuale e per la stessa pratica. Anche, qui, come in altri parti del tema, emerge
un lieve conflitto di identità e di integrazione della sessualità. Ma non per
una sorta di trauma quanto di desiderio di sublimazione del sentimento
affettivo e della stessa pulsione che spinge gli esseri umani ad accoppiarsi!
Il suo personaggio in molti film racconta proprio questo! Le resistenze, la
seduzione, l’abbandono.
Ovviamente, la parola a chi ha
conosciuto da vicino la grande attrice!
Poi Lilith nel toro, nella sua
valenza sessuale, non può che essere indicatore del desiderio sensibile, e per la
ricerca di amori e sensazioni, di sperimentazione che possono essere un indice
di un atteggiamento disinvolto, ma che nel profondo potrebbero descrivere un
condizionamento molto più complesso come accade per tutte le pulsioni di base.
Insomma stiamo parlando di promiscuità! Dato che per quanto personale, deve essere confermato
da una sua eventuale biografia.
I pianeti di X appena descritti,
realizzano un fortissimo trigono con lo stellium di I casa, indicando come il
talento, la fantasia, e un certo psicodramma sia state assolutamente il pane
per acquisire una posizione sociale e professionale. Sarebbe dunque interessante studiare
la sua vita da un punto di vista psicoanalitico per comprenderne le dinamiche.
E anche Mercurio, signore del tema per via segno/ascendente, vive un importante
trigono con Giove di MC, da evidenziare l’esito professionale e monetario del mestiere. Naturalmente un bel Giove gemellino, alla faccia dei mass
media e dei mestieri dello spettacolo!
Tuttavia esistono problematiche
di altro tipo. Giove, questo Giove che dona possesso e fortuna professionale,
riceve la quadratura dei nodi e dei pianeti in prima casa. Si tratta di una
configurazione della ricerca di un appoggio, di un’insicurezza (con gli attori
ci sta pure) e di un disordine che potrebbe essere divenuto anche un talento!
E una certa percezione del caos è già presente in quel vertex in opposizione a Plutone.
Non solo: la sistemazione
professionale appare essere un sostituto delle problematiche affettive
coniugali. Per carità, niente di male, e la carta illustra questo sistema di
compensazione. Il fatto che questo passo ha dovuto fare in conti in modo
abbastanza diretto con l’immagine che la persona ha di se stessa. Dunque alla
stregua di un lavoro davvero psicoanalitico.
La Luna di XII, altro punto di
confine, tra Leone e Vergine, è un po’ oscurata e qualche giorno dopo vivrà il
suo novilunio. È una luna debole, quasi sparita nel cielo, posta in XII
descrive una emotività quasi nascosta, ferita. Descrive un’infanzia ristretta –
ambiente quotidiano da cui la persona sarebbe fuggita – con il femminile materno (rappresentazione interiore) non
proprio amorevole o assente e qualche attrito con la stessa famiglia. E il
quadrato con Saturno/Urano sembra sacrificare la parte più naturale e spontanea
della persona. Tuttavia questa ulteriore rappresentazione indica in modo chiaro
quanto l’attrice abbia desiderato conoscere il mondo ed esplorarlo, accettando
il rischio e di compromessi (quella Lilith la vicino!)
Questa è la luna
che Rudhyar attribuisce alla visione rivoluzionaria e profetica dell’individuo.
Chi più di lei è stata in grado di svolgere la propria realizzazione? Da questo
punto di vista il tema ci racconta una persona riuscita, e la vita e il
successo ne sono una conferma. Grande segno di coraggio, di sfida, di superamento
di se stessi. Solo da questo, Mariangela ha dimostrato di essere una grande!
“Potente, fantastica, nervosa”, come la ricorda chi l’ha conosciuta.
Le notizie sul
suo decesso (11 gennaio 2013) parlano di un male incurabile e nella fattispecie
problemi con il pancreas. Se confermata la notizia, possiamo assolutamente dire
che la ghiandola corrisponde astrologicamente alla vergine e al cancro
(Cornwell/ Cavadini). Le funzioni sono due: quella esocrina, dove vengono
prodotti gli enzimi digestivi per la trasformazione dei grassi, amidi e protidi
che la tradizione assegna al Cancro; e un’endocrina per la produzione
dell’insulina e il controllo glicemico che la tradizione assegna alla Vergine
(esiste poi un’importante funzione per la produzione del latte materno gli
anticorpi necessari al neonato, che rientrano ancora nel Cancro)
Ma anche in
questo caso diamo in ordine.
L’opposizione
dei nodi punta l’attenzione sull’asse fisico per eccellenza, vergine/pesci, per
altro potenziato dalla funzione ormonale di Nettuno, pianeta dell’equilibrio
ormonale, delle metamorfosi che posto nello stomaco/pancreas è già indice di
una possibile tendenza.
Venere, pianeta
della germinazione e degli equilibri, riceve la quadratura psicosomatica dei
Plutone/Vertex proprio nel segno dello scorpione indicando una possibile
squilibrio sul piano delle funzioni sessuali intese anche da un punto di vista
energetico psicologico, e non solo anatomico. Ovviamente il dato andrebbe
confermato.
Mentre
l’opposizione Marte/Mercurio indica sull’asse ariete/bilancia non solo il picco
di stress che la persona ha potuto vivere, ma una sorta di contrasto biologico
tra le funzioni immunitarie e quelle del trasporto chimico. Tanto più che i
gemelli, luogo di questo trasporto e dell’ossigenazione con Giove, vive una
quadratura con i nodi, e lo stellium di prima casa, rimandando ancora una volta
a qualcosa che si blocca nello stomaco. Proprio il pancreas. Che in questa
lettura ha indicato anche l’ombra interiore della persona.
E come se tutto
funzionasse ma ad un certo punto, il soggetto vivesse una sorta di blocco in un
punto preciso. C’è da dire che
alcune fasi sono un po’ out con la luna quadrata a Saturno e Urano che sembrano
bloccare e improvvisamente accelerare il bioritmo della persona e descrivendo
in sede comportamentale una sorta di bipolarità. Altro dato da confermare.
Il punto di Talete
in cui l’opposizione Plutone/Vertex scarica il vissuto (l’esperienza
genitoriale e una certa diversità con l’ambiente di base) è proprio il suo
segno Vergine con lo stellium e quel nettuno che assume una valenza tanto
ormonale, quanto metamorfica. Da qui prende forma l’ipotesi energetica e
patologica del pancreas che subisce gli influssi negativi del tema.
Il Pancreas
appartiene insieme al fegato al primo foglietto Hamer, endoderma e produce
l’enzima più potente in assoluto del corpo.
Una prima
lettura di questa esperienza è quella del boccone che manca e un problema di
sopravvivenza e rimanda appunto alla prima istanza dell’endoderma che deve
nutrirsi e respirare (secondo la lettura della medicina del dottor Hamer).
Tuttavia esiste
un ulteriore piano che indica una conflittualità di cose che vanno contro la
propria volontà e che si registrano nella primissima vita del soggetto (prima
casa, nascita e infanzia con una fortissima valenza karmica per via dei nodi
lunari).
La volontà
appare ferita e la persona potrebbe aver vissuto, nei casi in cui il pancreas è
degenerato, un’onta, l’amarezza (fegato/pancreas) indecenza, ignominia. Cosa
sarà mai successo dunque nella vita dell’attrice. Si chiama “boccone amaro” e rifiuto di un
compromesso.
Il conflitto del pancreas, rimanda ad una rottura contrasto con un ambiente familiare, dove si intende o un legame sia di origine che derivato (un partner). Il rifiuto non integrato o non canalizzato, produce dunque il blocco, l’amarezza si fa davvero esistenziale e uno dei piani interpretativi ed energetici di questo aspetto è proprio la degenerazione del pancreas (amarezza e rifiuto) o del fegato (rabbia). E il rifiuto per qualcosa potrebbe esser diventato anche la paura di una reazione a questo atteggiamento. Sia personale che del presunto interessato. Insomma non si tratta di un conflitto leggero e subito risolvibile e richiede una certa cura che la vita di tutti giorni spesso ci toglie.
L'attrice prima del decesso era impegnata con questa opera tratta da un testo di Marguerite Duras, Il Dolore. La Duras nata a Saigon il 4 aprile 1914 è stata scrittirce e regista. L'incredibile sincronicità astrologica "pone" questa data e questo segno (Ariete) nella VIII casa del tema natale della Melato con un Marte che assume il ruolo di anereta.
Il conflitto del pancreas, rimanda ad una rottura contrasto con un ambiente familiare, dove si intende o un legame sia di origine che derivato (un partner). Il rifiuto non integrato o non canalizzato, produce dunque il blocco, l’amarezza si fa davvero esistenziale e uno dei piani interpretativi ed energetici di questo aspetto è proprio la degenerazione del pancreas (amarezza e rifiuto) o del fegato (rabbia). E il rifiuto per qualcosa potrebbe esser diventato anche la paura di una reazione a questo atteggiamento. Sia personale che del presunto interessato. Insomma non si tratta di un conflitto leggero e subito risolvibile e richiede una certa cura che la vita di tutti giorni spesso ci toglie.
Sarebbe dunque
interessante leggere una sua biografia per trovare un riscontro su quanto detto
o eventualmente rivalutare il piano interpretativo.
Ovviamente
questa lettura non costituire ne una diagnosi e ne una terapia, quanto un piano
di lettura della carta che secondo la tradizione ci permette una visione
simbolica dei vettori in gioco.
Un ultimo piano: Giove è Almuten del tema e riceve la quadratura
dell’asse relazionale. L’afeta o
datore di vita è l’ascendente con rimando a Mercurio, che riceve l’opposizione
da Marte, evidentemente qui anereta
della carta.
Ovviamente le carte da elaborare
sono diverse. Quella vedica/siderale, quella delle direzioni secondo le varie
tecniche (primarie, secondarie, simboliche) e secondo le possibilita (mundane, celesti e converse), la carte
dei transiti, la carta armonica, e non per ultimo quelle delle rivoluzioni
solari e lunari. Tutto questo per affrontare in modo più organico le parti
coinvolte.
IL PRIVILEGIO DI AVERLA ACCANTO
RispondiEliminadi Renzo Arbore
"Sono stato innamorato di una grande artista e di una grande donna. E sono stato fortunato, per aver conosciuto una persona eccezionale che mi ha fatto diventare prima uomo e poi artista, una fortuna, lo dico con il cuore a pezzi, che ora pago con il grande dolore che provo.
Per lei, che era un dono della vita, ho sentito un amore ininterrotto. Io che ho sempre desiderato diventare un artista, stavo con una artista vera, un privilegio unico averla accanto, vedere che le sue scelte erano sempre fatte per migliorarsi; non era artista per ambizione personale o smania di ricchezza, lei viveva l'arte come una missione e per questa ha affrontato grandissime rinunce improntate all'etica, alla bellezza, alla cultura.
Era figlia di un timidissimo vigile urbano che ho conosciuto e lei era riuscita con enorme fatica e rinunciando alle cose futili a coltivarsi. Amava i libri, fino all'ultimo li ha voluti con sé, ai complimenti vacui preferiva quelli del suo pubblico fatto di persone modeste e intellettuali schivi. Andava orgogliosissima, tra i tanti premi, dall'aver ricevuto due volte il Duse, stravolgendo così il regolamento che non consentiva doppioni.
Questi ultimi tre anni, sono stati terribili per lei e anche per me. Nonostante ciò, malata, sottoposta a cure faticosissime affrontate con enorme coraggio, viveva per tornare sulla scena e ha ancora portato al successo tre lavori straordinari: Casa di bambola, Il dolore, un meraviglioso monologo e Filumena Marturano per la televisione. Era una donna vera, con una nobiltà d'animo fortissima. I suoi sentimenti erano puri, s'interessava di piccoli artisti, saltimbanchi, gente semplice, era lontana dalla meschinità, dalle menzogne, dalla cattiveria, dal cattivo gusto.
Lei mi ha insegnato la sua cultura straordinaria e io le ho fatto amare la cultura del Sud. Come i grandi aveva un fortissimo senso dell'umorismo e della musica. Aveva lo swing, una grazia interiore; ballava come nessuna, si aggiornava in maniera che mi lasciava stupefatto, aveva una passione per la sceneggiata, come per Ronconi e Medea, era multiforme. Tutto senza mai un accenno al botteghino, non abbiamo mai parlato di soldi noi due. Oggi la ricorderà Emma Bonino: non si conoscevano bene ma Mariangela l'amava perché riconosceva in lei il suo stesso rigore. Sempre con un sorriso. Quello con cui ci ha lasciato."