Partendo sempre dal testo di
Zoller/Bonatti, si osservano le parti della quinta casa, conosciuta come luogo
dei figli (e della creatività e delle forme creative). La cosignificanza con il Leone, casa del Sole, indica appunto l'aspetto creativo per eccellenza e lo stesso glifo del segno ricorda appunto il seme generativo destinato all'espressione biologica, psicologica e spirituale dell'indidivuo.
La prima parte è detta Pars Filiorum. Con essa si vedrà se il
soggetto avrà figli oppure no. Bonatti riporta il passo di Albumassar per cui
se questa parte o il suo signore si trova in un segno di pochi bambini, ne avrà
pochi. E per un segno sterile, non ne avrà affatto. Se invece la parte indica
bambini ed è fortunata, i bambini vivranno. Ma se viene ostacolata, non
vivranno. Il punto indica anche la misura dell’amore nei loro confronti.
Guido Bonatti. Intorno all'anno 1277, scrisse un importante trattato di astronomia/astrologia,
Liber decem continens tractatus astronomiae.
Bonatti ricorda il metodo
Albumassar. Si calcola la distanza in longitudine che separa la parte dal suo
signore e si assegna un bambino ad ogni segno. E si osserva la distanza in
segni tra questi due punti. Secondo la tradizione, se la parte è nel
sagittario, e il suo signore, per esempio, in acquario, i punti sono separati
da due segni, e questo indica due figli.
L’ottavo libro de La grande introduzione alla scienza dei giudizi delle stelle
di Abû Ma‘shar/Albumassar è interamente dedicato alle sorti, sahm, (pl. sihâm).
Giuseppe Bezza, nel sito Cielo e Terra ricorda che l'accezione per questo termine è propriamente ”freccia”,
cfr. sahm al-râmî,
la freccia dell’arciere, che indica la costellazione del Sagittario,
ma
ha anche il significato di parte, porzione, analoga quindi al greco klêros.
Lo studioso arabo costituisce una pietra miliare per lo studio delle parti Arabe.
Se la parte e il signore coincidono,
cioè sono nello stesso punto, allora indica due figli (i due punti rafforzano
nella stessa zona questo evento). Se tra queste parti c’è un
pianeta, anche questo indica un figlio in più.
Diurno:Asc +Saturno – Giove
Notturno: Asc + Giove – Saturno
La seconda parte Pars
masculorum vel foeminarum che denota l’ora in cui nascerà il bambino,
il numero dei figli e se si tratterà di un maschio o di una femmina.
Diurno: Asc + Giove – Marte
Notturno: Asc + Marte - Giove
Si dice che la natura di Giove è tiepida
e umida e per il suo potere di accrescimento (Giove come significatore
dell’espansione, del buon governo, e secondo l’astrologia vedica, il suo nome è
Guru, è sattvico, il punto sulla carta più elevato che indica Fortuna, Dio,
karma positivo. Attraverso di esso passerebbe la Coscienza. Marte
invece, sempre secondo l’astrologia vedica è rajasico, impulsivo e impetuoso è
raccoglie gli aspetti più adatti al bambino in formazione). Marte in oltre è il
calore (il coito naturale ricorda Bonatti) e “indugia”. I significatori in
questo senso sono dei puntatori della copula,
dunque. Mi permetto di aggiungere che potrebbe indicare aspetti importanti
anche della vita affettiva e amorosa all’interno della coppia, evidentemente.
La parte in questione, congiunta a
Giove, o per aspetto benefico (trigono o sestile) può indicare il numero dei
figli e se questo “avviene per ricezione”. Se il segno è maschile, ricorda
Albumassar, i figli saranno maschi. E lo viceversa per i segni femminili.
Anche qui viene applicato lo
schema dei pianeti/anni utilizzato per la tecnica Alcocoden (sarà tratta in un prossimo post) e già incontrato per la
valutazione dei fratelli nelle parti della terza casa. Ovvero i significatori
indicano il numero dei figli corrispondente al numero degli anni minori del
signore della parte o quelli medi o maggiori. Gli aspetti in oltre possono
aggiungere anni al punto (e non si cita che possano toglierli nel caso di
aspetti malefici, come in effetti viene nella osservazione del calcolo
Alcocoden).
Si tratta dello schema degli anni/pianeti secondo il datore temporale della vita
conosciuto come Alcocoden., in relazione alll'Hyleg o Afeta.
L'argomento verrà trattato in seguito.
Lo schema torna come riferimento per l'osservazione di alcune parti Arabe
come quella del computo dei fratelli e dei figli.
La terza parte indica i figli
maschi, pars filiorum masculorum.
Diurno e notturno: Asc + Giove –
Luna
Secondo Alcabizio si effettua un
calcolo sottraendo di giorno il grado del signore della luna da quello della
luna e di notte il contrario e proiettando il risultato all’ascendente. Si
considera la luna poiché simboleggia la giovinezza, il primo periodo fecondo,
forte ai fini della procreazione. E Giove denota l’accrescimento dei figli.
Riguardo all’importanza dei figli
maschi rispetto alle figlie femmine, poi, si apre una disputa riguardo alla
dignità dei primi rispetto alle seconde che evidentemente si rifà ad una
tradizione antica e secolarizzata che chiede di essere analizzata in più
appropriata sede.
Infatti si legge: “il generare figli maschi è più nobile del generare figlie femmine, perché il maschile è attivo mentre il femminile è passivo, e l’azione è più nobile e meritevole della passività”. Credo che le traduzioni e le tradizioni qui, abbiano riportato un concetto atrofizzato sotto la stella del Senex, per usare una metafora psicoastrologica, poiché questo stesso elemento conterrebbe una contraddizione non da poco. Per esempio alla luce della psicologia junghiana e del maschile e del femminile interiore che, appunto, chiedono assolutamente un chiarimento in merito. Per cui in sostanza qui si afferma che agire sarebbe meglio che non agire. Anche questo concetto, in relazione alla visione olistica del pensiero orientale, chiede di essere sviscerato!
La quarta parte denota la
condizione delle figlie o pars esse filiarum. Non esiste
un’ulteriore spiegazione di questa parte.
Sia di giorno che di notte: Asc +
Venere – Luna.
La quinta parte riferisce sul sesso del nascituro conosciuta come o pars de conceptione. Il
testo pare incompleto. Si legge che si calcola di giorno a partire dal signore
della luna e di notte il contrario e il risultato è proiettato dall’ascendete.
La mancanza del terzo significatore lascia intendere, come ricorda Zoller nelle
note, che si tratti del signore del Sole.
Per cui l’ipotesi sarebbe:
Diurno: Asc + Signore del
Sole - Signore della luna
Il segno maschile o femminile
diventa indicatore del sesso del nascituro.
Un ultima osservazione. L'asse in questione V/XI è quello appunto dei figli e dei progetti futuri secondo tradizione. Ma spesso possono trovarsi elementi importanti in relazione all'essere genitore dei propri figli, ma anche all'essere figlio dei propri genitori. Questo al di la della parti arabe menzionate, indica un elemento psicologico e antropologico da tenere conto ogni volta che si analizza un tema natale (spesso ho osservato che le persone con problematiche genitoriali non risolte registrano una forte posizione dei nodi in questo questo settore; questo non significa per fare una assioma semplice, che loro hanno un problema con il settore dei figli, ma potrebbe indicare che loro stessi, figli sono portatori di un valore conflittuale con i loro genitori. Alla luce delle costellazioni familiari questo richiama un analisi multigenerazionale assolutamente imprenscindibile e collegata alle linee parentale, passate e future).
Il glifo del Leone rappresenta originariamente la coda del Leone non è l'immagine di un seme che germoglia.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIl racconto iconografico fin troppo spesso si sovrappone a quello mitologico e a quello simbolico. Il glifo è la coda del Leone. E il leone nella sua simbologia porta l'atto di creazione e di creatività (la casa dei figli) oltre che luogo dell'anima e domicilio del Sole. Il suo glifo ricorda come osserva Roberto Sicutere, astrologo e psicoanalista, lo spermatozoo. Dunque le possibilità di applicazone del significato al significante sono diverse e a mio avviso tutte coerenti con l'energia "creatrice".
Elimina