La coscienza dunque permette di
modificare il punto di vista del mondo. E lo fa attraverso se stessa, il fuoco
interiore, le percezione. E ci fa vedere un mondo diverso dalla sua apparente
staticità degli elementi. La realtà è dunque corpo, anima e spirito (come non
vedere poi in questa trinità la costante presenza di Padre, Figlio e Spirito
Santo in tutte le religioni? la Trimuri induista, per esempio).
È un nuovo vedere e un nuovo
percepire. Il quadrato si è fatto triangolo. Il Solve et Coagula, permette di
osservare la dinamicità della realtà. Noi siamo parte attiva e non solo
contemplativa del tutto. Si tratta di una equazione potente se messa in
pratica.
La percezione animica, l’anima
mundi, permette di lasciare l’intelletto e il letterarale per approdare ad una
nuova dimensione del Se. E' una nuova
consapevolezza, che non si può ne fissare e ne chiudere in qualcosa di preciso, una
operazione psicologica che invece l’ego e la personalità richiedono in
continuazione. Rimanere aperti quindi.
Un occhio intellettuale non può cogliere le frequenze e
la danza dell’occhio psicologico, laddove Ficino intende psiche come pneuma,
soffio, anima. Ebbene ricordare che punto di vista psicologico per Ficino non
è la psiche come la intendono Freud e tutta la psicoanalisi. La psiche è intesa
proprio come anima e forse uno dei limiti strutturali dell’analisi propriamente
intellettiva della psicologia contemporanea è quello di lasciare in disparte il
centro della vita, appunto il cuore/anima per mettere al centro il corpo/mente.
Ovvero la macchina biologica. Dunque per quanto utile a normalizzare un
processo cognitivo, la psicologia potrebbe in molti casi mancare il bersaglio (il condizionale è assolutamente d'obbligo).
Causa ed effetto potrebbero non bastare, poiché l’anima è fuori dalle categorie dello
spazio e del tempo. Mentre la psichiatria continua a prescrivere farmaci e sostanze chimiche e altri continuano ad elaborare una certa idea di complesso Edipico o di castrazione, l'anima vive una sua fase debilitante di emarginazione.
L’osservazione archetipica di
Jung si avvicina tuttavia molto a questa idea di psiche animica e archetipica.
E questo livello è poi espresso da Ficino da una rappresentazione interiore
degli stessi elementi alchemici.
TERRA VINO
ACQUA AROMA DEL VINO
ARIA MUSICA
FUOCO LUCE
Seguendo poi Jung e l'astrologa psicologa Liz Greene ritroviamo questi elementi come aspetti proprio del tema natale e del temperamento psichico, strumenti importanti per attuare il processo di individualizzazione (individuo, non diviso, non separato).
La presenza di questi elementi
caratterizza l’individuo. E il tipo di indagine che ogni uno può realizzare su
di se. L’elemento e la sua qualità invisibile e metafisica. Ecco tutto. Metafore
per la dimensione psichica. Metafore reali come il mondo fisico. L'acqua si fa vino (quello del vino, nella storia antica fu per molto tempo un segreto iniziatico custodito da pochi sapienti)
«Così come per sopravvivere
dobbiamo assumere e digerire il mondo fisico, allo stesso modo questi elementi
spirituali devono diventare cibo per l’anima perché questa possa prosperare»,
osserva Moore (i nutrimenti sono alla base della vita non solo organica ma più
propriamente sensibile e spirituale come poi osservava Gurdjieff).
E qui sorge un problema o una
separazione di fatto tra la vita interiore, psichica e quella la vita esteriore fatta di
educazione, condizionamento, apprendimento scolastico, morale. Colui che può
abbandonare il percorso imposto, inizia una nuova strada del Se. Abbandonare i
riti della società è la prima grande prova da superare, come atto interiore, una operazione che non
trova altra definizione se non come deprogrammazione (educere appunto educare significa “portare fuori” qualcosa di noi che abbiamo dentro, mentre la
società tende a sopprimere questa istanza per imporre un modello assolutamente
invasivo e stabilito).
Il bambino va a scuola. Apprende.
Ma cosa sarà della psiche del bambino, si chiede Moore. Ecco, allora che il tentativo di prendere coscienza si scontra all'istante con un limite. La società, il sistema. L’uomo non
nasce e concilia il suo sentire la vita con un mondo quasi sempre primitivo,
fatto di sistemi di ogni tipo, di reti e connessioni che a dire il vero non lo
riguardano molto e che pure gli sono necessari per sopravvivere. Nato nel corpo, l'essere umano ci resta per tutta la sua esistenza senza sospettare le qualità dell'anima. Forse, proprio come ricorda Moore, la grande malattia contemporanea è la perdita dell'anima che scompare dalla nostra vita mentre prendono forma ossessioni, limiti, dipendenze, malattie. Sintomi ne casuali e ne isolati. Ma appunto un linguaggio, per quanto doloroso, di questa assenza davvero imbarazzante.
Per questo occorre fare una scelta. Inizare a sentire l'anima; o perpetuare la vita di tutti i giorni. Delle due, una! Per citare nuovamente
Gurdjieff, niente è più scomodo che occupare due poltrone! Detto altrimenti non
si possono servire due padroni. Ficino
con le sue immagini essenziali e profonde cerca di recuperare quanto perso nel
mondo profano e soltanto materialista. Ma sia chiaro, non si tratta di un obbligo. L'importante è scegliere. Il resto viene da se...